Forse questa volta è davvero finito il calvario di Asia Bibi, la donna cristiana pakistana che era stata condannata a morte nel 2010 con l’accusa di blasfemia nei confronti dell’islam. La Corte Suprema del Pakistan, che l’aveva assolta alla fine dell’ottobre 2018, ha infatti respinto il ricorso presentato da un folto gruppo di integralisti islamici contro la sentenza. Perciò la contadina madre di cinque figli, che in carcere è stata anche stuprata ed ora soffre di demenza senile benché abbia solo 48 anni, non tornerà in carcere. Anzi, potrebbe lasciare subito il suo Paese, cosa che non ha potuto fare in questi mesi in cui è rimasta nascosta in un luogo segreto per via delle minacce in attesa di un’eventuale revisione del processo. “Basandosi sul merito questa richiesta di revisione è rigettata”, ha detto il presidente del collegio giudiziario Asif Saeed Khosa.
Alessandra Boga
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