In un terreno non lontano dalla città costiera di Sirte, in un’area che nel 2015 era sotto il controllo dei gruppi armati jihadisti è stata trovata una fossa comune contenente i resti di 34 cristiani etiopi trucidati nel 2015 da jihadisti affiliati allo Stato Islamico. Il fatto è stato reso noto dalle autorità del governo di accordo nazionale della Libia che hanno anche fatto sapere che i resti mortali dei cristiani trucidati da Daesh saranno rimpatriati in Etiopia, una volta ottemperate le dovute procedure legali nazionali e internazionali.
Nell’aprile 2015, un video diffuso da Furqan Media aveva mostrato due diversi gruppi di prigionieri presentati come cristiani etiopi mentre venivano massacrati per decapitazione e con colpi di arma da fuoco alla nuca su una spiaggia deserta della Libia. I cristiani massacrati erano poveri emigranti etiopi appartenenti alle moltitudini di uomini e donne che si spostavano in Libia per provare a trovare lavoro o per tentare di raggiungere l’Europa, imparcandosi sui barconi gestiti dalle reti criminali degli scafisti trafficanti di uomini.
S.H.D. e C.P.