Iekaterina Samutsevich, una delle tre ragazze delle Pussy Riots, condannate a due anni di reclusione per aver inscenato una sorta di preghiera contro Putin nella cattedrale di Mosca, ha presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti umani.
Irina Khrunova, legale difensore della ragazza, sostiene la tesi che l’arresto di Katia sarebbe una chiara violazione del diritto alla libertà di espressione. Ciò, secondo l’avvocato, avrebbe violato l’art.10 della Convenzione europea che garantisce la libertà di parola.